Dopo un lungo periodo di permanenza casalinga forzata, ricerca forsennata di lievito di birra, partecipazione più o meno sentita sui balconi, riscoperta di giardini condominiali, terrazzi e del piacere di prendere 5 minuti d’aria andando a buttare la spazzatura, quest’estate è arrivata con molta arroganza, mentre ancora ci stavamo chiedendo cosa fosse o non fosse lecito fare o se si scriva “plexiglas” o “plexiglass” (tanto per chiarire: in italiano è preferibile scriverlo con una “s”, in inglese con due).
Fino a poco tempo fa la sola idea di poter un giorno uscire di casa ci sembrava fantascienza e alcuni di noi avrebbero giurato che questa estate il mare lo avremmo visto soltanto in televisione.
Invece, eccoci qui: forniti di infradito, crema solare, asciugamano, pronti ad assalire (con moderazione) la spiaggia. Fortunatamente, dopo anni di esperienze estive, siamo anche più che convinti di poter fare affidamento al nostro bagaglio di raccomandazioni per gestire la nostra estate al mare.
E se invece quello che abbiamo sempre dato per scontato fosse in realtà una grossa bufala…?
Oggi parliamo di mythbusting: una pratica che punta a gettare luce su alcune verità che non abbiamo mai pensato di mettere in discussione. Ma non temete: se i bambini riescono a sopravvivere al trauma della verità su Babbo Natale, anche noi possiamo accettare che queste rivelazioni non siano la fine del mondo.
Partiamo subito con…
1) Non si può fare il bagno se non si aspettano 3 ore dopo il pranzo.
Ce l’ha detto mamma. Ce l’ha detto nonno. Ce l’ha detto anche la signora dell’ombrellone vicino, mentre mangia la soppressata alle 11.50. Questa è decisamente la regola numero uno del quieto vivere sulla spiaggia. Imprescindibile. Alcuni dicono sia anche stata trascritta nella Costituzione.
It: Eppure… non c’è poi granché di fondato in questo mito senza tempo. La famosa “congestione” è da sempre un’eventualità più che rara e, soprattutto, difficilmente riscontrabile nelle acque del Mediterraneo nei mesi estivi. Ovviamente, ci sono casi limite in cui il rischio diventa più elevato, ma sarebbe molto più probabile prendersi una congestione a causa di una bibita bella ghiacciata appena uscita dal frigorifero.
En: Yet this is not much more than a timeless myth. The famous “congestion” has always been quite a rare casualty and, above all, even rarer in the warm summer Mediterranean waters. Obviously, there are borderline cases in which the risk becomes higher, but a nice ice cold drink just out of the refrigerator would make a much more likely cause than going for a swim after lunch.
Prendetevi pure 5 minuti per chiamare mamma e rinfacciarle le ingiustizie post-pranzo di 25 anni fa. Fate con calma.
2) Crema solare?? Ma no, ormai mi sono abbronzato!!
Abbiamo tutti avuto l’amico sprezzante del pericolo che, dopo 2 giorni di crema protezione 3 e mezzo, sfoggia la sua bella abbronzatura e getta il flacone della crema solare -praticamente integro- nel cassonetto della spazzatura. Lui sì che era uno forte. Quante gliene abbiamo dette, sottovoce, mentre ci spalmavamo per la quarta volta in 2 ore la nostra crema solare protezione 75, che ricordava tanto lo stucco. Quanto abbiamo invidiato la sua carnagione olivastra che tanto faceva risaltare la nostra pelle color kleenex che proprio non ne voleva sapere di prendere un minimo di colore.
It: Ebbene, benché vi sia un fondo di verità, ogni fototipo corrisponde ad una protezione differente. Lo chiamano “fototipo” perché “quanto sei bianco da 1 a 10” non entrava bene nel foglietto illustrativo- e le persone più abbronzate evitano le bruciature peggiori, la loro “caramel skin” nulla può contro i raggi UVB, che penetrano a fondo nella pelle arrivando a causare cancro della pelle e invecchiamento precoce. Diciamo che queste ci sembrano eccessive anche per l’invidia del nostro amico abbronzato.
En: Well, although there is some truth behind this -each phototype requires different levels of protection. And yes, a “phototype” is basically how pale your skin is- and the most tanned people avoid the worst burns, their “caramel skin” can do nothing against UVB rays, which penetrate deeply into the skin leading to skin cancer and premature aging. Our tanned friend surely deserved our envy, but this is a tad too much.
3) Sono bersagliato dalle zanzare perché ho il sangue dolce.
Questa è stata la conclusione a cui siamo infine giunti. In estate diventiamo un ricettacolo di punture di zanzara perché abbiamo un sangue davvero pregiato. Ancora ci chiediamo perché l’Algida non ci abbia contattato per chiederci di donare il sangue come ingrediente segreto del nuovo Magnum al cioccolato rosa.
It: Peccato che non sia proprio così. Non si tratta di “dolcezza sanguigna”. Non siamo bocconcini prelibati a causa di un’innata eleganza ematica. Sembra che le zanzare siano attratte da tutt’altro: benché preferiscano il gruppo sanguigno “0”, sono determinati batteri della pelle, una maggiore produzione di anidride carbonica e l’eventuale consumo di alcool a renderci più succulenti agli occhi di questi simpatici vampiri millimetrici. Anche in questo caso il condimento vale spesso molto più della qualità del cibo in sé.
En: Too bad it’s not exactly like that. It’s not about “blood sweetness”. We are not delicious mosquito desserts because of an innate blood nobility. Apparently mosquitoes are attracted to something else: although they do prefer blood type “0”, it’s certain skin bacteria, a greater production of carbon dioxide and the possible consumption of alcohol that make us more appealing in the eyes of these funny miniature vampires. Once again seasoning is worth far more than the quality of the food itself.
Ci auguriamo di non avervi scosso eccessivamente e di avervi altresì fornito simpatici spunti di discussione.
Ricordate, piuttosto, di applicare la crema solare a più riprese mentre siete in spiaggia, ad evitare l’esposizione al sole durante le ore più calde e che se lo spritz al tramonto al bar costa più di 10€ vi stanno letteralmente derubando.
Buona estate a tutti!